mercoledì 25 giugno 2014

Tappa 03 - Belluno - Tolmezzo

IL PRIMO PASSO - Il Piave e il passo Mauria

Belluno - Tolmezzo: 118 km

Dopo la battaglia di Belluno della notte, il timore di alzarsi e trovare Belluno ancora mezza inondata d'acqua era decisamente elevato, ma, ancora una volta, la dea bendata ha guardato in basso, scaraventandoci addosso un sacco di raggi di sole. Si vedevano addirittura le montagne! Comunque, il rischio di un temporale in tarda mattinata e nel pomeriggio è altino, tutti i meteo lo confermano, e allora decidiamo di modificare la tappa: invece di passare per la diga del Vajont e farci tre montagne medie in 139 km, optiamo per il passo Mauria, di 1300 metri, ma dal kilometraggio meno elevato. E partire presto, per sventare il probabile acquazzone pomeridiano, oltre che per vedere Italia - Uruguay, programmata per le 6. Insomma, siamo ciclisti ma pur sempre amanti del calcio!
Allora, dopo due etti di pasta, si saluta Sara e via, in direzione delle montagne! La strada all'inizio non è per niente bella, un sacco di macchine e camion, ma è anche l'unica, e il paesaggio attorno a noi ripaga il fatto di essere in mezzo al traffico: belle montagne verdi si elevano ai due lati della valle, e laggiù il Piave, colorato di un bell'azzurro. Dopo Longarone, dove avvistiamo la famosa diga del Vajont, il traffico diminuisce, le macchine preferiscono la nuova strada mentre noi pedaliamo sulle vecchie strade statali ormai non utilizzate da nessuno, che seguono il fiume a valle, dominate da minacciose montagne dentellate da guglie aguzze. La strada sale, poco poco, ma sale, e si sente, ma le gambe girano bene, e la fatica del giorno prima non si fa sentire. Sarà per gli etti di pasta, le banane e il caffè, na bomba...
Le pendenze si fanno più importanti avvicinandosi a Pieve di Cadore, eh si, la montagna vera e propria ha inizio li, ma almeno la vista della valle dall'alto ripaga la fatica. Peccato per le macchine, che non passano per il viadotto, oggi chiuso. Arrivati a Sottocastello si intravede già il lago di Centro Cadore, in verità uno sbarramento artificiale, sulla quale riva sinistra i paesi sono cresciuti come pomodori ogm, con relativo aumento di traffico. Bellissime comunque le montagne sullo sfondo. Dopo qualche km si passa il Piave sul lato destro ed è da li che comincia la salita per il passo Mauria, da 750 mt si dovrà raggiungere 1300 mt, non molto dislivello in verità, ma è l'ora di drogarsi per bene, e allora giù di arequipe (o dulce de leche o manjar blanco) e latte condensato, che ci ha regalato Sara, provenienti dalla sua cognata colombiana: adesso capiamo come possa aver vinto Quintana il Giro d'Italia...
La salita è dolce, pendenza media del cinque per cento, e le nuvole non sembrano ancora minacciose, rimangono distanti, e quindi la prendiamo con relativa calma. Si passa anche il paese di Lorenzago, luogo di villeggiatura dei papi, poi sono solo qualche casa sparsa, tornanti e boschi. Il passo è presto conquistato, e dopo qualche boccone di pasta in cima, tra le case per i turisti semi abbandonate, incontriamo il buon Giuseppe, ciclista-camminatore e gestore di un negozio di abbigliamento sportivo, che si appassiona al nostro giro tanto da volercelo "pubblicizzare" sulla pagina FB del negozio: saremo presto famosi??
Fa freschetto, e le nuvole si fanno più minacciose, quindi mantellina e giù per la discesa, facile e veloce, intervallata da qualche puntaretta che spezza il ritmo. Si passa anche per le vecchie strade che costeggiano la montagna, evitando le galleria, e per una di queste raggiungiamo il Passo della Morte, un tunnel in pavè dove le truppe austriache vennero fermate dai Carsi. Eh si, perchè siamo già in Friuli, già dalla passo Mauria! Una nuova regione conquistata! In discesa, poi, in lontananza vediamo un altro ciclista da lunga distanza, e ci fermiamo per salutare: lui è Pierre, francese di Bordeaux, in viaggio dalla Moldavia e diretto al sud Italia, una persona molto interessante e dallo spirito libero: non siamo solo noi i matti... Si passa anche per Ampezzo, capitale della repubblica libera della Carnia dal 1944 al 1994... o almeno così dice il cartello!
Arrivare a Tolmezzo è facile, tutta discesa meno gli ultimi 7 km, ed anche se abbiamo fame riusciamo ad arrivare in tempo a Tolmezzo. In tempo per trovarci con Roberto, il nostro couchsurfer che ci ospiterà per la serata, e per la partita!
Beh, la partita finisce male, Italia fuori, ma la serata con Roberto e i suoi amici è puro divertimento, tra Tocai e birrette al bar della partita, seguite da spaghettata, una suonatina e canti molisiani (a Tolmezzo??) a casa: questi tolmezzani sono proprio gente simpatica, ma sarà il vino che scorre abbandontante nelle vene a renderli così?
La fortuna, come capitato fino ad adesso, è dalla nostra parte, e in serata viene giù un brodo imperiale, una pioggia amazzonica che rende il clima di Tolmezzo decisamente fresco, se non freddo. Speriamo che domani faccia più bello, la tappa sarà breve, ma farsela sotto la pioggia no, non lo vogliamo!


La statale che va verso Pieve di Cadore


Affiancando il fiume per la strada vecchia, il pollo Paul rimane estasiato dalla bellezza del luogo


Che brutte strade...


Bombetta calorica prima di affrontare il passo!


Il passo Mauria

1 commento:

  1. salute francesco
    salute tomas
    un bonjour depuis Piovene
    apres votre rencontre, j'ai pas reussi a grimper au top de Mauria et j'ai dormi 2 nuits dans une colonie de vacance non habitee, a l'abri de la pluie......
    Que Fortuna....

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