domenica 22 giugno 2014

Tappa 01 - Verona Trento

ADIGE HIGHWAY - Bici, vigneti e il fiume

Trento - Verona: 110 km

E la prima è fatta!
Con un ovvio ritardo sudamericano a causa di una strepitosa colazione iperenergetica (giusto 45 minuti dal tempo accordato...), siamo riusciti a partire da Villa Vese in direzione del ponte di Corso Milano, dove Valentino (Pi) ci aspettava da non poco: le ragnatele l'avevano quasi interamente coperto e una folta barba lo rendeva quasi irriconoscibile ai nostri occhi. Il Pi è il quarto eroe della giornata (quinto, se si considera il Pollo Paul), radiografo (o radiologo?) sportivo, kendonista, camminatore, kitsurferista e oggi ciclista, oltre che compagno viaggiatore in qualche selvaggia destinazione.
Dopo qualche perla di storia dell'arte per Tommaso, al quale vengono decantate le opere del grande architetto Michele Sammicheli di San Michele, e della sua importanza a livello mondiale, ci siamo lasciati alle spalle le case di Verona, per imboccare la ciclabile, che non lasceremo per ben 100 km! Benedetta da un clima fresco (ma un po' nuvoloso), la ciclabile ci porterà ad apprezzare la località del Chievo e il leggendario bar dei Mussi Volanti, e soprattutto il bel panorama che si ha sulla Valpolicella dal canale Biffi, soprattutto dopo aver passato Bussolengo. La tappa è pianeggiante e piacevole fino a Rivoli, dove la Valpolicella lascia spazio alla Valle dell'Adige, passando da un vino rosso a uno bianco con una salitina piazzata lì malvagiamente, tanto per ricordarci che siamo vicini al Trentino e alle Alpi.
Dopo qualche lezione di alta cucina veronese a Tommaso, le visioni dei vari forti della Valle dell'Adige (Rivoli e Monte) e dell'affascinante Madonna della Corona, incastonata sulla montagna, il passaggio a fianco della leggendaria salita Peri - Fosse, qualche problema tecnico risolto dal meccanico Vese sulla bicicletta di Francesco (portapacchi ballerino, salsa e tango...), si arriva al primo grande pit stop della giornata al bel bicigrill Ruota Libera di Avio. Cioè, in Trentino ci sono i bicigrill! Piccoli paradisi a servizio del ciclista. Questo, tra l'altro, con vista sul castello di Avio, resa ancor più piacevole dalla compagnia dei gestori del locale, interessatissimi al nostro giro. Tra l'altro, cominciamo a collezionare dialettismi vari: in Trentino bambino o ragazzo si dice popo o popa... Si aggiunge ai vari gnari, butei,  fioi, tosi, bocia ecc...
La ciclabile segue l'Adige, ora sulla riva sinistra, ora sulla destra, o affiancando i canali, serpeggia tra i vigneti della valle, spettacolari (a settembre dev'essere ancora meglio!), andando su e giù, a destra a sinistra, come se avessero lasciato el porsel a fare la strada, come direbbe Isi (il papà di Francesco). Il tempo migliora e il sole si presenta sempre più spesso tra  le rade nuvole, e l'Adige assume un colore più blu, mentre la ciclabile si popola di una fauna femminile di una certa qualità: il Gewurtztraminer farà bene! E' un piacere pedalare qua, niente macchine, castelli e natura, anche se Valentino soffre un po' per qualche acciacco di troppo (comunque, per essere la sua prima uscita stagionale, ottima prestazione!), ma comunque, dopo 110 km, si riesce a raggiungere Trento, la terra promessa di oggi! La piazza principale della città è uno spettacolo, fontana, chiesa, case affrescate e strade acciottolate, ma spettacolare è anche la birretta rigenerante, il giusto premio a finale di tappa! Dopo profonde meditazioni luppolose, ci si trova con la simpatica sivigliana Ana Lucia, amica del Vese, incontrata a caso dopo il suo viaggio a Santiago: altre storie che si incrociano, fatte di servizio civile, au pair, Perù e molto altro...
Dopo una breve visione delle gara sulle zattere dei trentini sull'Adige, delle gocce di pioggia e delle minacciose nubi all'orizzonte portano il gruppo a separarsi: il Vese e Valentino andranno verso la stazione dei treni, per tornare a Verona, mentre Francesco e Tommaso affronteranno le ultime rampe per raggiungere la casa di Chiara, amica di amici di amici di amici all'ennesima potenza. Altra viaggiatrice giramondo (Australia, Nuova Zelanda, USA, India, Forlìland...), con mille storie da raccontare e mille progetti, ci accoglie benissimo, con delle rifocillanti trofie al pesto (lei è genovese, ma senza braccine corte!), che seguono una rilassante doccia che ci mette in pace che noi stessi... tanta pace che adesso potrei anche addormentarmi mentre scrivo sulla tastieraòlesdkfò scx.,x zzzzzzzzzzzz.....


 Il Pollo Paul ammira dall'alto la Valle dell'Adige, ridando appuntamento per settembre


 Le massime del bicigrill


Formazione a tre, Francesco, Valentino e Francesco, tra i vigneti della Valle dell'Adige


La piazza principale di Trento, con un assetato Pollo Paul


La meritata birretta di fine tappa, con Tommy e Vese che discutono di tauromachia

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