lunedì 4 agosto 2014

Tappa 30 - Noto - Grammichele

TRA BAROCCO E LETTERATURA - Pedalando nella val di Noto e tra i campi gialli dell'entroterra, con sorprese letterarie

Noto - Grammichele: 116 km

E fu subito amore con l'entroterra siciliano!
Oggi seguiremo ancora per un po' i classici itinerari turistici della Sicilia, poi ci avventureremo nella parte interna dell'isola, meno conosciuto ma, come vedremo, decisamente interessante. Dopo aver salutato il buon Santo, ci dirigiamo verso la famosa val di Noto, per l'ultima volta verso sud in questo viaggio: infatti, nel bivio di Rosolini, le nostre biciclette riprendono a seguire la stella Polare (certo certo...). Significa che siamo al giro di boa, la seconda parte del viaggio è cominciata! Vacca bo, e si che ne abbiamo fatta di strada fino ad adesso, e ce ne rimane ancora molta!
Le strade sono deserte, fa caldo, si attraversano immensi campi di grano mietuto, c'è qualche casa ogni tanto, ma ci pare di essere soli in mezzo al nulla per svariati km, e ci piace! Peccato per le salite costanti, che ci fanno sudare e imprecare assai, meno male che ci sono le more a bordo strada, che ci offrono piacevoli pause gastronomiche. Piano piano arriviamo a Modica, la prima delle città barocche che oggi visiteremo, è un po' incasinata, un po' tralasciata, ma è affascinante, le facciate barocche dei palazzi e delle chiese sono di pregevole fattura e splendono sotto la luce accecante del sole.
Da Modica sono ancora campi, e campi, e campi, e... campi, su e giù, giù e su, fino a Ragusa, ben più grande della precedente, e pure più bella. Il centro storico, Ibla, è un gioiellino, arroccato su una collinetta, dove è piacevole perdersi tra i vicoletti, anche se noi non ci perdiamo, ma in teoria dovrebbe esserlo! Andiamo a salutare Vincenzo, cuoco amico di Davide, amico di Francesco, che ci omaggia con una rinfrescante birretta che ci assaporiamo direttamente nella piazza principale, a due passi dalla cattedrale, che lusso! Segue a ruota una granita, buona, ma siamo lontani dalla costa orientale: le miglori sono la, da adesso in poi mi sa che dobbiamo dire addio alle granite più gustose...
Da Ragusa ci inoltriamo tra le zone meno conosciute della Sicilia, ma che risultano una sorpresa e una gioia per i nostri occhi. Attraversiamo dighe, colline dai toni gialli, paesini dove ritorviamo ancora echi barocchi (Giarratana), fino ad arrivare a Vizzini, la vera sorpresa della tappa. Per raggiungere il paese ci tocca la solita salita, resa meno pesante dall'improvviso oscuramento del sole da parte di una nuvola nera, che minaccia pioggia: ma quando mai in Sicilia, a luglio?? Ci fa ridere un cartello stradale che obbliga l'uso di catene in caso di neve (poi ci verrà raccontato che in effetti, quarant'anni fa, nevicò!), mentre ci sorprende il centro di Vizzini, ma quello che ci sorprende di più è che Vizzini è la città natale di Verga! E mica lo sapevamo noi! Tutto è praticamente relazionato con Verga e in numerose targhe vengono citati passi dei suoi libri. Improvvisamente diventiamo l'attrazione del paese, i vecchietti del luogo prima ci osservano, poi ci circondano e per un'ora intavoliamo discorsi su discorsi con loro. Aaah che brava gente questi Vizzinesi!
L'ora si fa tarda, dobbiamo ripartire e decidiamo che Grammichele sarà la meta del giorno. Il finale di tappa è spettacolare, le colline coperte dal grano mietuto e dominate dalle grande pale eoliche risplendono sotto la luce del tramonto, ma anche l'arrivo nella piazza principale di Grammichele è emozionante: la piazza è animata, un sacco di gente si ritrova a chiacchierare in questo esagono (la città è costruita in forma esagonale, e al centro si trova la piazza), dominata dalla chiesa. A proposito di chiesa, noi non sappiamo dove dormire, e come al solito andiamo a chiedere nella parrocchia più vicina se si può dormire in qualche sala... Ci va male all'inizio, pare che tutti i parroci non siano a Grammichele, ci aiutano dei fedeli che vanno a fare una riunione, che ci indirizzano verso delle suore, che ci indirizzano nuovamente verso un'altra parrocchia, quando ormai il sole è sceso e fa buio. Fortunatamente, don Tino ci accoglie alla grande e ci sistema nel teatro della chiesa: don Tino è un parroco giovane, (all'inizio non ci sembrava neanche un sacerdote, in abiti civili...), e con lui passiamo una bella serata di fronte ad una gustosa pizza.
Ancora una volta in questo giro, dobbiamo rendere grazie a gente che senza nemmeno conoscerci ci offre il suo aiuto! Grazie mille!


La chiesa principale di Modica


Entroterra siciliano


Il monumento più fotografato di Ragusa: la statua del pollo Paul!


Nubi minacciose sulla città di Verga, Vizzini


A Vizzini il pollo Paul trova un assassino di polli, con un suo cugino impiccato in macchina... salviamo i cugini del pollo Paul!


Stupendo finale di tappa...


Grammichele

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