lunedì 4 agosto 2014

Tappa 32 - Villapriolo - Campofelice

GIALLO GIALLO GIALLO - Giallo

Villapriolo - Campofelice: 126 km

Giallo. Questo è il colore che vediamo per kilometri, solo campi gialli, colline gialle, sole giallo. Tutto è giallo!
Sin dalle prime pedalate del mattino veniamo investiti dalla luce gialla dei giallissimi raggi del giallo sole che risplendono sui gialli campi di giallo grano, mentre un giallo gallo galleggia gingillandosi. Ah no, sto svarionando... troppi gialli ricordi. E' come essere in Patagonia qua, tutto sto giallo ti fa venire le visioni... Comunque, sarà tutto giallo, ma è una goduria pedalare per i primi trenta km della tappa, perchè la strada è interrotta causa frane e dissestamenti vari, che però noi biciclettari superiamo senza difficoltà, quindi è come stare su un'enorme ciclabile. Qua ci sono alcuni dei paesaggi più belli visti finora nel Grande Giro d'Italia, il silenzio è spettrale, neanche le cicale cantano, ogni tanto compare qualche casa abbandonata, e soprattutto qualche casa cantoniera. Spezziamo una lancia in favore delle povere case cantoniere abbandonate, poverette, un tempo gloriose e adesso lasciate li a prendere la polvere. Ci dovrebbe essere un programma di recupero, noi ci stiamo pensando...
Nel mezzo del nulla appaiono pure i cani che ci abbaiano dietro, come al solito, quindi significa che siamo vicini alla civilizzazione, ed infatti dopo pochi km dall'incontro dei cani arriviamo a Allimena, primo centro abitato della giornata. Piccola sosta per superare lo shock da rientro nella civiltà e si prosegue per strade più affollate (qualche macchina eh, mica tante), fino ad arrivare ai piedi delle montagne delle Madonie, che dominano il paesaggio davanti a noi. Ricordando le parole di Alma, di Siracusa, andiamo a visitare l'abitato di Petralia, diviso in Sottana e Soprana. Noi, ovviamente, andiamo prima a Sottana, per vedere che c'è nella Sottana, ma veniamo delusi per non trovare ciò che cercavamo... (!) Ma comunque il paesetto è carino, con un bel centro medievale, delle chiese antiche, ed è posizionato giusto poco prima l'entrata nel magico regno delle Madonie. Per problemi di tempo, e di voglia soprattutto, scartiamo l'opzione di salire fino ai 1600 mt del rifugio Marini, e decidamo di costeggiare le Madonie dalla parte orientale, passando per Petralia Soprana.
Per gli amanti del campanilismo, per i nostri personali gusti Petralia Soprana vince nettamente su Petralia Sottana, è posizionata in maniera più panoramica e il centro storico è decisamente più interessante. Siamo a 1150 metri, mica male, e quello che ci spetta per i prossimi trenta km è quasi solamente discesa: sia lodato il Dio della Bicicletta, che tanto da e tanto toglie! Era ora che ci fosse più discesa che salita! Durante la discesa attravesriamo Geraci Siculo, altro borgo interessante, famoso per la sua acqua, e Castelbuono, primo grande paese, abbastanza affollato di gente e celebre per la manna. Certo, la manna, quella che cade dal cielo! Che in verità è un prodotto che proviene dal frassino ed ha un milione di proprietà benefiche... quante cose si imparano viaggiando!
Dopo Castelbuono è ancora discesa, yupiiii, fino arrivare al mare. Eccolo qua di nuovo, il mar Tirreno, bello blu come ce lo ricordavamo a Palinuro e Tropea. Nel tratto di costa che porta a Cefalù ci incontriamo con altri giovani cicloviaggiatori dall'Inghilterra, che hanno fatto la costa da Pisa, e che termineranno a Palermo: nelle loro facce si può leggere la felicità per aver quasi concluso il Giro, per noi invece manca ancora molto!
L'arrivo a Cefalù è shockante, dopo parecchi km in zone poco turistiche ci ritroviamo di fronte un formicaio di turisti impressionante: va bene che il borgo è bello, ma perchè tutti devono ammassarsi qua? Incredibile. Poi, gli stessi negozianti diventano delle bestie, come quelli che hanno preso in giro un sacco di turisti, e Francesco compreso. Attratto dalla scritta "cannoli 1 euro", esca fatale per gli affamati ciclisti, Francesco si è subito adoperato per accaparrarsene uno. Effettuato l'importante ed oneroso acquisto, si vide ritornare solo 8 euro da una banconota da 10, e facendo notare il fatto alla signora commessa, si vide rispondere che i cannoli costavano 2 euro, e anzi, dopo qualche intimidazione verbale di Francesco per far notare che il prezzo esposto era 1, il gestore del locale rilanciò il prezzo a 3 euro! Ma sti qua stanno li a fregare la gente? Quindi, incazzato come una iena, Francesco fece il suo sporco lavoro da disturbatore, informando i clienti che entravano nel negozio del fattaccio, che uscivano indignati. Tiè.
E vabbè,  dove girano i soldi e troppi turisti, come a Vieste o Peschici, il Grande Giro d'Italia non si è trovato troppo bene... A Cefalù stiamo poco, giusto qualche chiacchiera con dei negozianti di Otavalo, Equador, e ce ne andiamo in fretta e furia in direzione Campofelice, dove ci sarà Ennio ad ospitarci. I km che separano Cefalù a Campofelice vengono percorsi in tempi record, con medie che sfiorano i 40... tanto la strada è brutta e piena di macchine.
Ennio e sua madre ci accolgono benissimo a casa, raggiunta dopo una micidiale salita che ci ha tolto le energie rimanenti, ma le ricarichiamo grazie al buon cous cous preparato da Ennio, che oltre ad essere un buon cuoco è anche un bravo artista. A fine cena infatti ci ritrae su tela con il suo pennello, alla fine in questo modo rimarremo ospiti per sempre nella sua casa ahah! Francesco a fine serata crolla di sonno, Tommy invece ce la fa ancora ed esce con Ennio a scoprire la vita notturna di Campofelice: il mistero aleggia su cosa possa essere successo quella notte...



I cani, acerrimi nemici dei ciclisti


Beh, i colori sono un po' modificati, ma praticamente è quasi così!


E se provassimo a farli rotolare giù?


Petralia Soprana


Cefalù

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