giovedì 7 agosto 2014

Tappa 35 - Tratalias - Laconi

L'OSPITALITA' SARDA - Dalla pianura ai piedi del Gennargentu

Tratalias - Laconi: 134 km

Oggi si va verso le parti interne della Sardegna, meno affollate dai turisti e sicuramente interessanti.
Appena mi sveglio trovo il parroco con una bottiglia d’acqua e qualche panino, si sarà pentito per non avermi accolto ieri sera…grazie! Anche oggi si parte di primo mattino, la giornata si preannuncia assai calda, c’è già afa alle 8. Inoltre, per buona parte della tappa si pedalerà in pianura, quindi penso che di fresco non ne troverò tanto. Le strade, in questa zona, sono dritte e lunghe, e a dir la verità pure abbastanza noiose, campi a destra e a sinistra e le montagne sullo sfondo.
La prima pausa dovrebbe essere Piscinas, dove so che c’è un piccolo deserto, poi scopro che è sì a Piscinas, ma a un’altra Piscinas, svariati km più a nord: meglio proseguire… Le montagne che vedevo sullo sfondo si avvicinano sempre di più, fino a che la strada comincia a salire: ma non doveva essere quasi tutta pianura? Calcoli sbagliati! Comunque sono montagne dolci, coperte di boschi, alcuni mezzi bruciacchiati, piacevoli, c’è anche una diga, e la strada, affiancata dai vecchi ponti della ferrovia, è molto godibile. Scendendo, si presenta davanti a me una collinetta che spunta su come un fungo, con il castello di Acquafredda in cima. Sono quasi tentato di salire fino al castello, ma alla fine mi faccio vincere dall’ozio e dalle chiacchiere con i guardiani del bar a valle, che mi offrono un caffè sotto la fresca ombra degli alberi.
Da li, poi, sono veramente 40 km di pure strade dritte in mezzo ai campi gialli, affascinanti per 15 minuti, due scatole enormi per il resto: neanche attraversare i paesini risveglia l’interessa, paiono quei paesini del vecchio west, mezzo addormentati sotto i caldi raggi del sole.
E’ tutto così fino a Villamar, che almeno ha un centro storico un po’ interessante e soprattutto delle fresche fontanelle nelle quali mi getto a capofitto. Da Villamar la strada comincia a salire leggermente e le montagne i avvicinano, cominciano le zone dedite alla pastorizia, con le campanelle delle pecore che mi accompagnano per i prossimi km.
Il paesaggio è interessante, passo a fianco del castello in rovina di Las Plassas, costruito sopra un piccolo cono vulcanico, ed arrivo velocemente nella zona dei nuraghe: a Barumini c’è il più famoso, Su Nuraxi. La costruzione, sito UNESCO, appare misteriosa e affascinante, e pure affollata di turisti. Continuando a salire si passa per Gesturi, paese del beato fra Nicola, francescano: qua vengo a sapere che a Laconi c’è un monastero francescano, e allora andiamoci! Poco più in alto si arriva a Nuragus, pure qua c’è il nuraghe sperduto in mezzo ai campi e circondato da pecore, e un pozzo romano.
E infine si arriva a Laconi. Mi dirigo subito verso il convento (non voglio fare come ieri…) e trovo don Andrea, che accetta di accogliermi tra le mura della canonica, perché l’oasi di accoglienza non è operativa. Almeno si dorme su un letto oggi! Sono passate le 8 e scendo in paese per trovare un alimentari aperto per comprare qualcosa per cena e colazione, ma è tutto chiuso. Chiedo anche a una signora, Gabriella, che dopo un op’ ci pensa e mi risponde “vieni da me che ti do dei panini!”. Bon, io la seguo, mi invita a casa, conosci i suoi due figli, intanto mi porta da bere, poi chiacchierando e chiacchierando alla fine mi invita a cena da loro e mi lascia fare una doccia calda, anche perché dai frati è fredda. Tutto la famiglia è gentilissima, gente proprio di compagnia con la quale mi trovo benissimo. Resisto per un po’, poi cala la palpebra, dispiace lasciare la famiglia, sarei rimasto a chiacchierare per ore. Ed è con la gioia di aver conosciuto altra gente splendida che una nuova giornata termina… domani c’è il Gennargentu!



Dighe montanare


Lassù c'è il castello di Acquafredda!


La gialla pianura sarda


Nuraghe di Barumini


Cioè, questo è il più grande classico sardo! Pecore, nuraghe, campo!

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