giovedì 14 agosto 2014

Tappa 49 - Aosta - Pralongo

LA DORA CON HERVE' - Pedalando in compagnia lungo la Valle d'Aosta fino alle montagne di Biella

Aosta - Pralongo: 121 km

La vista sulla valle dalla casa di Ambra ieri era decisamente più bella, baciata com'era dai rossastri raggi del sole: oggi invece, come spesso sta accadendo ultimamente, mi ritrovo una valle grigia coperta dalle nuvole. Così non si comincia bene la giornata...
Saluto Ambra, con la speranza di rivederla in futuro, e comincio a scendere verso Aosta, che non posso non visitare. La città è antica, è di origine romana e i resti di quell'epoca si sono ben conservati, come il teatro romano, il ponte e l'arco piazzato all'entrata della città. Inoltre, anche il centro medievale non è per niente male, roba da far estremamente contente le persone come me, soprattutto quando visito i sotterranei vicino alla cattedrale... Ambra mi ha informato di una bella ciclabile che per un po' segue la Dora Baltea, quindi mi dirigo verso il fiume e comincio a pedalre in questa bella stradina priva di macchine. Non faccio neanche un km e trovo un altro cicloviaggiatore con una bici bella carica fermo al ciglio della ciclabile. Mi fermo, non si sa mai che abbia bisogno di aiuto: lui è Hervè, dalla Normandia, e si sta facendo un giro tra Svizzera e nord Italia, e per oggi sarà mio compagno di viaggi per una settantina di km.
Beh, all'inizio non credevo potesse starmi dietro, per via della mtb che utiilzzava e soprattutto per il peso dei bagagli (25 kg!), ma è bastato rallentare un po' e la strada ce la siamo fatta in compagnia per un bel pezzo. Per lui, professore di matematica, è il primo viaggio in bicicletta, è al secondo giorno e sembra già stufo delle montagne ehhe... ne avrà da fare ancora! Nel frattempo passiamo a finco di decine di castelli e vigneti, e nonostante qualche salita, la strada è prevalentemente in leggera discesa, in fondo stiamo seguendo il fiume. Sulla nostra sinistra si aprono un sacco di valli, mi verrebbe voglia di entrarci e pedalare, ma sarà per un altro giro... La Dora Baltea vira verso sud, noi ci fermiamo a mangiare a Verres, piccolo paesino medievale, poi la valle si stringe fino all'affascinante Bard, dominata da una fortezza che evoca visioni da Signore degli Anelli, ancora qualche km e la valle si apre: siamo in Piemonte, le montagne si fanno più dolci, i vigneti si imbelliscono con colonne in stile romano, e la in fondo c'è la pianura padana. A Montestrutto io ed Hervè ci dividiamo, lui continua per la pianura (oltretutto, ha un raggio rotto e deve raggiungere Ivrea), io voglio farmi un'altra montagna (come se non ne avessi avuto abbastanza...) per visitare il Santuario di Oropa: secondo i nostri progetti, le nostre strade dovrebbero combaciare, magari ci incontriamo nei prossimi giorni...
Sono di nuovo da solo, ad affrontare la salita che porta ad Andrate, ma ci rimango ben poco: raggiungo un paio di ciclisti del luogo e pedalo con loro, io mi sento benissimo, nonostante il peso e i km già pedalati, e loro fanno fatica a tenere il mio passo... un po' di agonismo sportivo non fa male eheh! Da Andrate, seguo per una stradina panoramica, che mi permette di vedere tutto il sud e la pianura, che si trasforma in strada sterrata dopo pochi km: è uno sterrato pedalabile, ma la mia bicicletta - sono sicuro - sta progettando l'assassinio del suo padrone. Comunque, sarà pure sterrata, ma da qua il panorama è migliore che da qualsiasi altra strada, sono già sui 1000 mt di dislivello e vedo tutto dall'alto. Intanto, nuvoloni neri coprono il cielo ma, incredibilmente, non piove, questa volta l'ho scampata! Mi rimetto in una via asfaltata, salgo e scendo in mezzo ai boschi, per stradine strette e bagnate dalle cascate ed incontro incredibilmente altri due ragazzi cicloturisti francesi diretti ad Oropa; le strade sono talmente isolate che fa strano aver incontrato qualcun'altro che viaggia in bici. Ad Oropa ci arrivo velocemente, il santuario lo conosco di già, ma è sempre uno spettacolo vederlo incastonato in mezzo alle montagne: la costruzione è enorme, fin troppo, quasi una San Pietro tra i monti, è affollata di turisti ed i bar e ristoranti sotto gli archi non hanno niente di spirituale, ma conserva un certo fascino e maestosità. Ci sono stato anche a novembre, di qua ho un bellissimo ricordo di una favolosa polenta concia straripante di formaggio e burro. Aaaaah la polenta, è dalla Sicilia che anelo mangiare qualche mestolo di polenta!
Comunque, allucinazioni polentose a parte, da Oropa ricomincio a scendere in direzione di Pralungo, dove mi aspetta mia cugina Francesca: finalmente rivedo facce conosciute! A Pralungo, oltre a Francesca, anche Giuseppe e la piccola Asia, che purtroppo si è fatta male e deve andare al pronto soccorso... peccato, me la sarei voluta godere un po' di più la piccolina! Con Giuseppe rimango a chiacchierare su progetti pazzi futuri, motori ecologici e a farmi una bella mangiata ricostituente, poi tornano Asia e Francesca: piccola slogatura per Asia... succede a quell'età!
La serata finisce con il sangue e le battaglie della seconda parte di 300... stanotte avrò gli incubi??





Teatro romano ad Aosta


Tipico borgo valdostano


Il pollo Paul si prepara a conquistare un nuovo castello per il suo pollaio reale!


In passeggio tra i monti biellesi


Santuario di Oropa e il monaco Paulus

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