giovedì 7 agosto 2014

Tappa 34 - Cagliari - Tratalias

LA SOLARE COSTA SUD - Nel caldo della Sardegna costeggiando il mare

Cagliari - Tratalias: 137 km

E anche la Sardegna è conquistata! Lo sbarco avviene in compagnia di Lilli, simpatica cagliaritana conosciuta sul traghetto; di certo la traversata è stata più piacevole grazie alla sua presenza. A Cagliari ci arrivo di domenica, quindi vago per un bel po' tra i vicoli vuoti della città ancora addormentata per trovare un panificio aperto.
Si parte presto, Cagliari non la visito, questo non è il giro delle grandi città, e comincio a pedalare per la strada che porta lungo la costa. Di prima mattina e di domenica questa strada va anche bene, ma è una specie di tangenziale, una strada grande a più corsie, che pian piano si riempirà di vetture colme di turisti. Passo vicini alle saline di Cagliari, saluto i numerosissimi fenicotteri che le abitano, seguo per la costa per un altro po', poi la strada si sposta verso l'interno. Si passa pure dentro ad una galleria, e uscendone sento il classico "pssssssss": non mi sono fatto la pipi addosso, ruota bucata! Stupenda location per bucare, la semi-tangenziale è un luogo sicurissimo dove cambiare la camera d'aria!
Nelle montagne a destra si notano i segni degli incendi passati, una delle mie preoccupazioni per la Sardegna è trovarmi a pedalare vicino ad un incendio: qualche anno fa, in furgoncino, ci ero passato vicino e l'aria era caldissima. Mi riavvicino alla costa nella zona di Pula, ma non mi piace, troppi turisti, tanto che al bar, chiedendo un po' d'acqua  di rubinetto per la borraccia, mi sento rispondere con un secco "compratela". E ' la seconda volta in vita che mi viene negata l'acqua... mah... Si potrebbe andare a vedere il teatro romano di Nora, ma immagino i prezzi turistici, quindi proseguo, affiancato dalla pineta, per una strada che sale per portarmi poi verso le bellissime spiagge di Chia: eh si, adesso riconosco le famose spiagge sarde!
Da Chia la strada costiera si fa parecchio ondulata, ma anche decisamente selvaggia, non ci sono villaggi ed il problema sono il caldo e l'acqua: ben presto ne rimango senza e soffro un po'. Ma almeno la costa è meravigliosa, tra scogliere, piccole spiagge di sabbia e acqua pulita, qualche antica torre di avvistamento e le montagne sulla destra. Dopo 20 km di spettacolo la strada si rimette verso l'interno, finalmente trovo un signore in macchina che mi regala un po' d'acqua, e con un forte vento contro segue le stradine di campagna fino alla zona di Villarios.
Da li l'obiettivo è l'Isola di Sant'Antioco, e per raggiungerla segue una scorciatoia indicatami da un signore: le saline. In teoria no si può passare da qua, è terreno privato, ma è domenica e nessuno lavora in salina, quindi io me ne pedalo tranquillamente tra i laghetti solati sferzati dal vento e coperti da sale, per una lingua di terra larga più o meno due macchine. Arrivo a Sant'Antioco che è ancora presto, ho ancora abbastanza energie da spendere: la cittadina non è un granchè, a parte un'interessante ponte romano e qualche rovina ancor più vecchia, le spiagge belle devono essere dall'altra parte dell'isola, quindi decido di ripartire in direzione della piccola Tratalias, anche per accorciare la tappa di domani.
Di Tratalias non so niente, ma la commessa di un supermercato mi informa di una bella cattedrale romanica e soprattutto della presenza di un parroco: allora si va la! Arrivo a Tratalias in meno di un'ora, il  paesino è nell'entroterra e dal cartello d'entrata scopro che è gemellata con Fumane, vicino a dove abito io... ma va! Poi, il borgo antico è proprio carino, piccolino, con la cattedrale romanica di mezzo e qualche stradina con numerose case di artigiani tutto attorno. Io vado verso il paese alto, a vedere se c'è il parroco, sono le sette e dovrebbe esserci. E invece no. Io aspetto, e aspetto, mi informano che forse è in un paese vicino a trovare i parenti, io attendo fino alle nove per poi scendere al bar per un gelato. La', i ragazzi del luogo mi prendono in simpatia e cominciano a tirar fuori le birrette: tra un bicchiere e l'altro il tempo passa e mi accorgo che sono le dieci passate! Il prete sarà arrivato! In effetti c'è, io suono, lui risponde ma non si fida di me, è un prete anziano, e allora mi butto li vicino, sotto il suo balcone, con il sacco a pelo: tanto, dopo qualche birretta, il sole del giorno, il vento e i km fatti, ci metto 3 secondi per addormentarmi...


Gli amici fenicotteri nelle saline


Che mare sporco


Pollo Paul estasiato


Torrette di avvistamento in costa


Muuuuu


Le saline di Sant'Antioco, attraversate nell'illegalità

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