giovedì 21 agosto 2014

Tappa 53 - Silandro - San Lorenzo in Banale

MAGICO TRENTINO - Ciclabili, mele, uva, laghi e castelli

Silandro - San Lorenzo in Banale: più o meno 130 (contakm rotto!)

Mi sveglio con il rumore del treno che passa vicino alla tenda: sono le 7:45, ho dormito come un ghiro! Ero proprio stanco eh! Impacchetto tutto con ritmo militare, ormai sono gesti automatici e per rimettere tenda e borse sopra la bicicletta ci metto pochissimo. Invece, per la colazione, ci dedico ben più tempo, ieri ho detto che il Grande Giro d'Italia era praticamente finito, ma comunque oggi ci sarà da affrontare il Passo Palade a 1500 mt, scendere e poi risalire su verso Andalo a 1000 mt: non sarà una passeggiata, quindi bisogna mangiare tanto!
I primi km sono facili facili, praticamente è leggera discesa fino a Merano, seguendo una splendida ciclabile, la stessa di ieri, che segue l'Adige ed affianca coltivazioni di mele e vigneti. Tanti sono i ciclisti che la percorrono, a volte c'è proprio traffico! Le mele sono succose, se tutti facessero come me i contadini rimarrebbero senza lavoro... Ad un certo punto trovo una bancarella self service con frutta e succhi di frutta, basta lasciare in una cassetta il denaro per il prodotto acquistato ed è fatta: incredibile il livello di civiltà che hanno raggiunto quassù, penso che 150 km più a sud, già a Verona, questa cassetta e tutta i prodotti nella bancarella sarebbero spariti dopo poche ore... forse..
Ad un certo punto la strada diventa una discesa vera e propria, l'Adige si trasforma quasi in una cascata e finisce nella valle alla quale dà il nome. A questo punto potrei seguire il fiume e la ciclabile, ma in questo giro non si fanno le cose facili, e allora esco dalla ciclabile e comincio a salire di nuovo per affrontare il Passo Palade, che mi porterà in Val di Non. Mi sento bene, molto bene, lo Stelvio mi ha datto una botta di vita e i miei muscoli rispondono alla meraviglia, sportivamente parlando do il massimo di me stesso, ogni ciclista che vedo viene affiancato e superato, sembro non faticare neppure, vado su che è una meraviglia: bello anche il paesaggio, la valle dell'Adige è un alternarsi di vigneti, castelli e piccoli villaggi, e salendo riesco anche a vedere delle montagne a me care, quelle dell'Alpe di Siusi, meta delle mie vacanze da bambino, riconoscibilissima grazie alla forma caratteristica dello Sciliar e del Sassopiatto.
Scollino a 1500 mt senza difficoltà, poi comincia la discesa che mi porta alla mitica Val di Non, la valle delle mele, mele ovunque! Succose mele, che vengono puntualmente assaggiate: insomma, qualcuno dovrà farne un controllo qualità... In fondo, si notano le Dolomiti del Brenta e l'Adamello, coperti da nuvole da pioggia che sicuramente staranno riversando secchiate d'acqua. E indovinate dove devo andare io?? Proprio la vicino! Speriamo che nel frattempo la pioggia cali... Intanto, vado da una ciclabile all'altra, qua comincia quella della Val di Non, più serpeggiante di quella della Val Venosta, molto panoramica, che mi porta fino alla stretta gola del torrente Noce, chedevia per andare verso la Valle dell'Adige e Mezzolombardo. Da qua la mia strada ricomincia a salire, senza troppi strappi difficili, in direzione di Andalo, paesino posizionato proprio sotto le Dolomiti del Brenta. Le Dolomiti sono belle, anzi sono certamente belle dietro le nuvole, almeno da quanto me le ricordo, oggi non si vedono molto, sono proprio coperte. E, come previsto, raggiunto il bel lago di Molveno, comincia a piovere. Non una pioggia cattiva, c'è comunque del sole, e ciò mi permette di godermi lo spettacolo del lago, dominato dalle Dolomiti, seguendo la strada che lo costeggia.
La pioggia non dura molto, giusto il tempo di finire la strada del lago: io seguo verso sud, vediamo dove mi fermerò... Ci sono i soliti tunnel, che vengono evitati con le vecchie e molto più panoramiche stradine laterali, con vista a strapiombo sulla valle, fino ad arrivare a San Lorenzo In Banale. La posizione del paesino è invidiabile, l'atmosfera del luogo è magica e sento che questo è il luogo giusto per fermarsi. Dando un'occhiata in giro vedo una grande casa oratorio, viste le dimensioni dell'oratorio ci sarà anche un sacerdote fisso. Provvidenza vuole che in casa ci sia Don Gianfranco, che prima mi squadra ed ascolta la mia storia, poi ci riflette un po', ed infine mi invita ad entrare in casa. E non solo, alla fine mi lascia dormire proprio a casa sua! Don Gianfranco è uno di quei sacerdoti che fanno veramente la loro professione, che non è solo dire messa la domenica (ovviamente), e che cerca di aiutare la comunità e le persone che hanno bisogno. Via telefono, o andando di valle in valle, di casa in casa, cerca di dare un appoggio ai bisognosi, e forse ciò viene dai molti anni passati tra il Trentino e la Bosnia, aiutando la gente di Mostar, finendo poi ad innamorarsi di Medjugorje. Ci raccontiamo storie, scambiamo opinioni e punti di vista, tutto molto interessante, fino a quando il don deve lasciarmi per andare all'adorazione dell'eucaristia in chiesa, dandomi completa fiducia facendomi restare in casa. Io non ce la faccio, sono decisamente stanco: non mi accorgerò neanche del ritorno del don... alle nove e mezza sono già nel mondo dei sogni, come le galline insomma!


La ciclabile della Val Venosta


Castel Leone e la valle dell'Adige


Le mele e l'uva della Val di Non


Il torrente Noce nella gola che porta a Mezzolombardo


Lago di Molveno


L'arcobaleno che riporta il bel tempo dopo la pioggia di Molveno

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