domenica 10 agosto 2014

Tappa 36 - Laconi - Bolotona

LA GRANDE MONTAGNA SARDA - Un tuffo nell'inaspettato verde

Laconi - Bolotona: 124 km

Lascio la chitarra: ormai, senza neanche più Tommy, ho meno voglia di portarla via con me, anche perché oggi si ricomincerà a salire per bene e farà caldo, e poi sarò più leggero, meno peso e più agilità! La lascio nel cortile di Gabriella, magari sua figlia comincerà a suonarla e diventerà una rocker! Andina, così si chiama, la comprai in Ecuador dopo aver conosciuto il Tommy e con lei avevo suonato in innumerevoli bar e ristoranti colombiani.
Sin dai primi metri sento che in effetti si viaggia più leggeri, ed oggi è importante, c’è da salire sul Gennargentu, ed affrontare il primo (o secondo?) passo più alto della Sardegna I primi 25 km sono infami, nel senso che si sale a 800, poi si scende, poi si risale a 1000, e si scende di nuovo a 580: fatica inutile? Il tutto nel bel mezzo del nulla, un paio di case e tanti, tanti boschi, per un verde che non mi sarei mai aspettato in Sardegna. Il tempo è grigio, ma forse è meglio così, troppo caldo sarebbe micidiale…. Si passano i paesini di Aritzo e Desulo, quest’ultimo poco prima del passo a 1250 mt, e dove il barista del luogo, pure lui ciclista, mi prende in simpatia e mi regala del Gatorade. La salita non è troppo difficile, farse sarà per il peso in meno, ma la cima la raggiungo senza soffrire particolarmente. La montagna del Gennargentu comunque non regala molte soddisfazioni, perché è una specie di insieme di montagne, e quando si arriva in cima non si ha l’impressione di essere nel punto più in alto e dominare la vista: ci sono “solo” alti boschi e altre montagne intorno a me.
Vabbè, almeno si scende fino a Fonni, il paese più alto della Sardegna, piena di case affrescate con murales sulla storia e tradizioni sulla vita dei Sardi: un bel pezzo di vita sarda me la racconta pure un anziano seduto nel parco mentre pranzavo, un camminatore e cacciatore che pare conoscere tutte le montagne intorno a lui. La strada scende di nuovo fino a lago di Gusano, in verità una diga artificiale, affascinante nel contesto. Si sale ancora un pochina, poi è solo discesa dagli 850 di Gusano ai 185 di Ottana, con strade diritte e facili, oro per chi è un discesista incapace come me, dove riesco a superare i 60 km/h in più occasioni. Tra l’altro, siamo in Barbagia, e si vede, ed è interessante, ma anche un po’ minaccioso, vedere tutti i segnali stradali colpiti da pallottole…
Ottana è posizionata in una brulla ed ampia valle, dove il paesaggio è deturpato dalle torri della fabbrica chimica, che poi sarà la causa della mancanza di vegetazione a fondo valle. Il tempo, che su per i monti era diventato più limpido, ora ricomincia a scurirsi, e comincia a tirare vento, ovviamente contro. Bisogna arrivare a Bolotona, sono praticamente 15 km di strada dritta e noiosissima. Tra l’altro, da soli è più dura, se ci fosse il Tommy magari si direbbe qualche cavolata per migliorare la situazione, che ormai prevede pioggia imminente.
Sull’atlante c’è segnato che Bolotona è a quota 472 mt, ma io devo ancora cominciare a salire, e questo + preoccupante. Infatti, la salita per salire su in città comincia 2 o 3 km prima, quindi mi becco delle pendenze assassine sopra il 19%, che a fine tappa, con il vento contro e dopo aver fatto il Gennargentu, non sono un allegria!
A Bolotona, un paesino rurale, carino e con una bella vista sulla valle, mi incontro con Antonella, che mi ospiterà stasera. Purtroppo, lei deve andare a Bosa e la rimanerci la sera: il dubbio è andare con lei e tornare il giorno dopo dopo l’1, o stare solo a casa. Opto per la seconda, sono stanco e devo riposare, anche se effettivamente Bosa sarebbe bella da vedere, ma anche tornare all’una sarebbe troppo tardi. Salutata Antonella duro quindi un paio d’ore e poi crollo, sembro un vecchio! Mi addormento con la pioggia… speriamo bene per domani!



Il passo sul Gennargentu


Pareti affrescate di Fonni


Il lago sotto Fonni, che non so come si chiami...


Inquietanti maschere sarde, il pollo Paul sta per essere risucchiato nella narice!


In Barbagia non si scherza!

Nessun commento:

Posta un commento