lunedì 11 agosto 2014

Tappa 43 - Pontedera - Aulla

L'IRRISOLVIBILE PROBLEMA MECCANICO COLPISCE ANCORA - Lucca e Garfagnana, pioggia e danni meccanici

Pontedera - Aulla: 103 km (+ 35 di autostop)


Ce n'è sempre una ultimamente, non si può pedalare serenamente! Ma finiranno prima o poi questi problemi!
Ma andiamo con calma... La giornata comincia bene, sarebbe meglio se ci fosse un po' di sole, ma almeno si parte freschi con le nuvole che rinfrescano un po'. Da Pontedera, con la bici felice di essere senza i cumuli di terriccio accumulati nella corona, seguo la strada che affianca il monte Serra per una ventina di km, prima di arrivare alla bellissima Lucca. La conosco di già, ma non mi stancherò mai di visitare questa cittadina toscana della quale mi sono innamorato: saranno le chiese, le mura perimetrali, i vicoli acciottolati, il dialetto toscano nell'aria, questa è una delle mie città preferite in assoluto. Visito velocemente, anche se me ne starei ore tra queste mura, ma ci sono nuove ed inesplorate destinazioni da scoprire, bisogna andare!
L'obiettivo è la Garfagnana, regione incastonata tra le Alpi Apuane a ovest e l'Appennino Tosco Emiliano a est, attraversata da nord a sud dal fiume Serchio. Per arrivarci la strada non è delle più belle, è alquanto trafficata, anche perchè è la stessa direzione per la strada che possa al passo dell'Abetone. Comunque, dopo qualche km a pedalare tra brutte strade anonime, entro nella valle, dapprima larga e poi sempre più stretta, seguendo il Serchio, che sale piano piano. La prima sorpresa della Garfagnana è il maestoso ponte della Maddalena, meglio conosciuto come Ponte del Diavolo, un ponte leggiadro che unisce le due rive del Serchio. Come ogni ponte del Diavolo, la leggenda è la stessa, cioè quella del costruttore del ponte che vende l'anima della primo essere che passi il ponte al diavolo, e alla fine fa passare un animale. Pian pianino si sale, e si sale bene, ho la gamba buona oggi, quindi mi permetto una deviazione anche a Barga, borgo medievale posizionato in alto sulla sponda destra del fiume.
Da Castelnuovo di Garfagnana le cose si fanno più serie, la salita sale con più cattiveria, ma neanche tanto, e poi lo so, il passo è a 850 mt circa, robetta insomma, dopo aver fatto salite come l'Etna, il Terminillo e il Gran Sasso! Purtroppo, le nubi si raddensano sempre di più, e superata Piazza al Serchio comincia a piovere, prima leggermente, poi con maggiore intensità, fino a diluviare di brutto, con tuoni e fulmini a completare l'opera. Mi rifugio sotto un tunnel, meglio aspettare che finisca il temporale, non ho nessuna voglia di beccarmi un fulmine!
Il temporale finisce dopo una quarantina di minuti,, io riparto ma dopo qualche km sento un rumore strano venire dalla ruota posteriore, "clac clac clac...". Si sarà rotto un raggio?? No... Allora riparto, chissà cos'era... Pochi metri e di nuovo lo stesso rumore. Terribile rumore. Guardo la ruota come gira ed è tutta piegata. Ho capito, è il mozzo. Saranno partite tutte le sfere, o qualcosa del genere, ma è un problema assai grave, con una ruota così non vado da nessuna parte. E adesso che faccio?? Mancano 5 km per scollinare e altri 30 per arrivare ad Aulla, o sennò devo tornare indietro a Castelnuovo e cercare un negozio laggiù... Decido di avanzare verso Aulla, inizialmente cammino, poi comincio a fermare tutte le macchine che vedo, prima o poi una mi darà un passaggio! Un signore si ferma e decide di aiutarmi: non deve andare fino ad Aulla, ma almeno fino alla prossima stazione del treno riesce a portarmi. Alla stazione del treno di Gassano ci arrivo alle cinque e mezza, ma il prossimo treno è alle sei e mezza... Troppo tardi, i negozi chiuderanno verso le 7 e mezza. Fortunatamente, passa un furgoncino, che capisce il problema e mi porta fino davanti al negozio di biciclette di Aulla. Purtroppo, il proprietario del negozio non ha tempo, ed è pure piuttosto scorbutico, e non riesce ad aiutarmi, mentre un signore si offre di accompagnarmi fino all'altro negozio di biciclette, appena aperto, all'altro lato di Aulla. Sono 2 km terribili, sento la ruota soffrire, e con lei soffro anch'io.
Al negozio, che fortunatamente è ancora aperto, c'è Enrico, che nonostante sia in chiusura, tenta di aiutarmi in ogni modo: si tiene la bicicletta, e in serata vedrà se riesce a recuperare un cerchione nuovo per la bici, anche perchè non la può riparare. Io gli lascio la bici, tanto è la mia unica speranza.
Devo andare a Terrarossa, dove abita Silvana, mamma di Paolo, sono 4 km da Aulla, ma dopo una giornata così quattro km sono tanti! Meno male che due tedeschi mi hanno dato un pasaggio, sennò sarei rimasto a camminare ancora un'ora. Da Silvana vengo servito e riverito come un principe, con deliziose pietanze, quali i leggendari Testaroli,s specialità locale con il pesto, che è la fine del mondo, focaccine e torta pasqualina
Con la pancia piena e con la speranza che Enrico trovi una ruota nuova, crollo a letto dopo poco, ho fede nei lunigiani!!

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