mercoledì 13 agosto 2014

Tappa 46 - Albenga - Roddi

VINO E TARTUFI - Attraversando nuovamente le Alpi fino alle Langhe

Albenga - Roddi: 120 km

Emanuela è una tosta, invece di dormire si sveglia presto per fare colazione con me e portarmi in giro per farmi vedere Albenga; tra l'altro, gentile anche la mamma che porta le focaccine...
Vederla cosi', senza nuvole e con poca gente in strada, è tutta un'altra cosa, l'avevo già visitata a gennaio, ed entrare nei suoi vicoletti ed incappare con una delle sue molte torri da' sempre una bella sensazione. La strada comincia in salita dopo pochissimi km, e qua devo dire addio a due compagni di viaggio che non vedro' mai piu' in questo viaggio: il primo e' il mare, che lascio alle mie spalle, l'altro è la catena degli Appennini, che in verità ho lasciato da ieri pomeriggio, ma che ancora si puo' vedere da Albenga. Ma, finalmente, rivedo le Alpi, in questo caso le Alpi Marittime, oggi dovro' scollinare sul passo del San Gottardo, robetta facile, solo 960 mt, ma mi permetterà di entrare in Piemonte, alle colline prima e poi verso la pianura.
Inizialmente la strada leggermente ed attraverso dei paesini medievali molto interessanti, soprattutto Zuccarello, situato sulla sponda destra del fiumiciattolo che attraversa la valle e raggiungibile con un bel ponte ad arco. Ogni tanto spunta qualche torre medievale e o un castello tra i boschi, poi la strada lascia si allontana dal fiume e comincia a salire in maniera piu' decisa. Si nota che effettivamente le montagne fanno parte delle Alpi, sara' l'aria, il verde dei boschi, la forma delle cime, ma mi sento effettivamente piu' vicino a casa a vederle (ed effettivamente, non sono piu' cosi' distante...). La cima della montagna è riconoscibile dalla presenza delle pale eoliche, che le donano un certo fascino, e superato il passo sara' tutta discesa fino a Ceva, ma una discesa falsa e lunga, nel senso che bisogna pedalare tutto il tempo, quindi non me la godo neanche: faccio una pausa solo a Garessio, ad inizio discesa, un altro borgo medievale costruito in posizione invidiabile sotto la montagna.
Da Ceva non si fa altro che scendere piano piano, seguendo il serpentoso fiume Tanaro, che ha scavato violentemente la roccia creando delle specie di piccoli canyon: famose le sue piene ed alluvioni, l'ultima nel 2009. Sono privo di energie, stranamente, sarà l'afa, ma tre palline di gelato al formidabile prezo di 1,20 riescono a rimettermi in sesto per affrontare degnamente le Langhe. Le Langhe sono le colline intorno ad Alba, meravigliose, ora dolci, ora piu' pendenti, coperte da infiniti vigneti intervallati solamente da borghi medievali, spesso posizionati in cima. Il primo paesetto che incontro è Novello, dalla quale si puo' godere di un'ottima vista, mentre il secondo, posizionato piu' sotto, e' il famoso Barolo, reso celebre dal vino. Pedalare per queste colline è meraviglioso, ci sarebbe da passare piu' giorni in questa zona, ma il Grande Giro d'Italia prosegue quasi fino ad Alba, fino al piccolo villaggio di Roddi, a quattro km dalla capitale del tartufo. La' è Nicoletta ad accogliermi, anzi, prima è sua mamma a darmi il benvenuto a casa: poi, quando arriva lei, si parlerà soprattutto di bicicletta, anche lei è una ciclista. Lei va in mountain bike, suo padre in bici da corsa, quindi ci si capisce subito, e poi è tornata da poco da un inter rail nel nord Europa... L'unica cosa è che non le piace il vino, ma come si fa nelle Langhe?? Vabbè, la perdoniamo...



Il ponte di Zuccarello


Ah, da loro fa frazione!


All'attacco dei mulini!!!!


Il Tanaro


E so goti a Barolo!!!

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